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Contraccezione sicura significa sessualità senza rischi e pianificazione della gravidanza; un contraccettivo ideale deve essere affidabile, pratico da usare, adeguato allo stile di vita ed alle esigenze personali, e reversibile, cioè non deve avere effetti sulla fertilità dopo la sua sospensione.
Il ginecologo, dopo un colloquio ed eventualmente l’esecuzione di alcuni esami saprà consigliare la paziente nella scelta informata al contraccettivo più adatto a lei, poiché non esiste un unico contraccettivo ideale per tutte le donne, o per ogni momento della vita.

Metodi ormonali

  • Anticoncezionali a base di estroprogestinici
    La pillola è il contraccettivo più conosciuto, richiede una assunzione quotidiana, con schemi che possono differire a seconda dei vari tipi di pillola. Attualmente esistono altre forme di contraccettivi ormonali che hanno metodi di somministrazione più comodi, come l’anello vaginale, che si deve introdurre in vagina una volta al mese, o il cerotto, che si applica settimanalmente. Questi ultimi sono più pratici perché l’assunzione meno frequente riduce il rischio di dimenticanza. Questi contraccettivi hanno una efficacia elevata se assunti in modo corretto; possono avere anche effetti positivi non legati all’attività anticoncezionale, infatti possono migliorare la dismenorrea, regolarizzare ritmo e quantità delle mestruazioni, e possono contribuire a curare acne, seborrea e aumento della peluria.
    Ricordiamo che i contraccettivi ormonali estroprogestinici non sono indicati in donne fumatrici di età superiore a 35 anni, o con problemi di pressione alta, o con tendenza alla trombosi, o con malattie del fegato, o durante l’allattamento.
  • Anticoncezionali a base di solo progestinico
    In alcuni casi il ginecologo può valutare l’opportunità di prescrivere anticoncezionali a base di solo progestinico, che possono essere utilizzati in casi in cui la pillola classica è controindicata.
    La pillola a base di solo progestinico deve essere assunta in modo continuativo, senza interruzioni, ed è frequentemente utilizzata durante l’allattamento.
    L’impianto sottocutaneo è un costituito da un bastoncino flessibile in materiale plastico che il ginecologo inserisce sottocute nel braccio con un piccolo intervento chirurgico; questo dispositivo rilascia in modo continuo un progestinico, l’etonogestrel, rimanendo efficace per 3 anni.
    Per rimuoverlo è necessario l’intervento del medico. Durante il suo utilizzo possono comparire alterazioni del ciclo e perdite ematiche irregolari.
    La spirale a rilascio di ormoni è un piccolo dispositivo a forma di T che il ginecologo inserisce nell’utero e che rilascia localmente progesterone. La durata di azione è di 3/5 anni, durante i quali occorrono controlli ginecologici regolari per verificarne il corretto posizionamento; al termine di questo periodo deve essere rimossa dal medico.
    Talvolta l’uso della spirale medicata può causare riduzione della perdita di sangue durante la mestruazione, fino alla scomparsa della mestruazione stessa.

Metodi di barriera

Il preservativo è un metodo di barriera maschile ampiamente usato, ma la sua efficacia dipende dall’uso corretto ed è comunque inferiore a quella dei contraccettivi ormonali o della spirale. La sua interferenza con il rapporto sessuale per alcuni può essere un elemento negativo. Un importante elemento positivo è che questo è l’unico metodo che protegge dalle malattie sessualmente trasmesse, compreso il virus dell’HIV.

Il diaframma è un metodo di barriera femminile costituito da una calotta di lattice che va inserita in vagina prima di ogni rapporto, associandola a degli spermicidi, e non deve essere rimossa prima che siano passate 8 ore. E’ un metodo scarsamente usato perché complicato e in definitiva meno efficace del profilattico.

Spirale al rame

E’ un dispositivo intrauterino in plastica a forma di T con un avvolgimento in sottile filo di rame. Il ginecologo la inserisce nell’utero, dove può rimanere per 5 anni, creando un ambiente sfavorevole che interferisce a vari livelli con la fertilità; è adatto soprattutto per le donne che hanno già avuto un figlio.
La spirale richiede controlli ginecologici regolari per verificare il corretto posizionamento e dopo 5 anni deve essere rimossa dal ginecologo.
L’aspetto positivo di questo metodo è la lunga durata della sua efficacia, gli aspetti negativi sono mestruazioni talvolta più abbondanti e più lunghe ed un rischio più elevato di infezioni pelviche.

Metodi naturali

  • metodo Ogino-Knaus, che si basa sul conto dei giorni presumibilmente fecondi (dal 10° al 18°, se la donna ha cicli regolari, tra i 27 e i 32 giorni)
  • metodo Billings, che dipende dalla capacità della donna di riconoscere l’ovulazione in base alle caratteristiche del muco cervicale che nel momento di massima fertilità, a metà ciclo appare filante, a chiara d’uovo
  • metodo della temperatura basale che prevede di misurare la temperatura ogni mattina prima di alzarsi dal letto ed avere rapporti solo 3-4 giorni dopo l’innalzamento della temperatura basale, che avviene successivamente all’ovulazione.

Questi metodi sono di difficile applicazione perché richiedono perfetta conoscenza dei meccanismi fisiologici, scrupolo estremo nella applicazione e forte motivazione, poiché prevedono l’astinenza periodica.
Inoltre hanno un elevato tasso di fallimento, poiché sono molte le variabili che possono interferire; per questo motivo dovrebbero essere presi in considerazione solo da coppie che sono disposte ad accettare comunque un concepimento indesiderato.

Contraccezione di emergenza

La Contraccezione di emergenza ha lo scopo di prevenire una gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale a rischio.
Attualmente il metodo più utilizzato, impropriamente detto “pillola del giorno dopo”, consiste nell’assunzione di un preparato orale contenente un progestinico, da assumere il prima possibile dopo un rapporto a rischio di gravidanza, e comunque entro 72 o 120 ore a seconda delle formulazioni.
L’efficacia del metodo è massima nelle prime 24 ore.